“Sul fondo sta berlino” di Sirio Lubreto
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Un manager in crisi di mezz’età, un pusher naif con la pancia piena di droga, un profeta del caos assetato di vendetta e un camorrista esiliato. Poi gerarchi nazisti, affiliati all’Isis, hippie incazzati e una città dove sogni e incubi sono facce della stessa moneta
Quando Felice prende l’aereo per Berlino ha una moglie con cui non parla, due figli che quasi non conosce e un terzo in arrivo da una stagista francese. Sono vent’anni che non torna nella città dove ha studiato, ma lì conosce una persona che, ne è sicuro, può dargli una mano. Sergi ha scelto il suo obiettivo, ora deve riuscire a raggiungerlo incasinando la vita a più gente possibile. E la chiamata di quel vecchio amico fa proprio al caso suo.
Fosse stato per lui, in Germania non ci sarebbe mai andato. Invece adesso Said ha un carico di ovuli che scottano, un branco di persone che gli danno la caccia e nessuna idea su come cavarsela. L’elenco delle cose che Nunzio non sopporta è bello lungo: il caffè tedesco, per esempio, o il freddo, ma ciò che lo manda davvero ai pazzi sono le fregature. Questa volta però non lascerà perdere.
Descrizione
Sirio Lubreto
Lubreto è un figlio degli anni ’70 , appartiene ad una generazione che non è né carne e né pesce, fatta di persone che hanno visto l’avvento della società, che viviamo oggi, con il primo Commodore ma che vengono spesso scambiati come appartenenti alla generazione precedente, da cui vengono rifiutati proprio per la loro adesione entusiastica all’avvento del nuovo mondo.
Insomma ha visto il telefono a ghiera ma si trova probabilmente bene anche con lo smartphone.
E questa “crepa generazionale” si vede parecchio proprio con il confronto tra padri e figli.
Il limite più grande dei nostri anni sono le differenze generazionali che, prima di noi, mutavano in un periodo di tempo decisamente più lungo rispetto ai tempi odierni.
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