“I giorni dello sgomento” di Fiorella Borin

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Nel maggio 1943 tre reduci dalla Russia fanno ritorno al loro paese di
montagna. Pregustano il piacere di venti giorni di licenza, da trascorrere
nella serenità delle mura domestiche e nella ritrovata compagnia degli
amici. Ma l’accoglienza è fredda, quasi ostile: più o meno velatamente, i
compaesani li accusano di non essersi battuti con valore e di essere gli artefici della disfatta sul Fronte Orientale. Anche in seno alla famiglia il
forzato distacco ha creato una disarmonia, che accentua il loro senso di
fallimento e solitudine, aggravata da ricordi angosciosi. Forse le cose si
potrebbero aggiustare, se non si verificasse un avvenimento del tutto inatteso che getta nella disperazione l’intera comunità. La licenza viene sospesa, bisogna di nuovo imbracciare il moschetto. Dopo l’8 settembre
cala il silenzio sulla sorte dei tre soldati. Solo nel 1963, grazie a una vecchia fotografia e ai quaderni del figlio di uno di loro, si saprà che cosa è
successo nei terribili venti mesi di guerra civile.

Descrizione

Fiorella Borin

Fiorella Borin, nata a Venezia nel 1955, è laureata in psicologia. Per onorare la memoria del
padre, reduce dalla Russia, ha scritto molti racconti sulla Seconda Guerra mondiale. Con Alberto
Perdisa Editore ha pubblicato nel 2003 La Signora del Tempio nascosto. Con Tabula Fati ha pubblicato Il bosco dell’unicorno, Il pittore merdazzèr, La strega e il robivecchi, La firma del diavolo
e Christe eleison. Ha scritto, per le Edizioni Solfanelli, Il pellegrino spagnolo e Le voci mute. Nove
storie veneziane. È autrice dell’ebook Premiata Ditta Marina & Piccina (Edizioni Cento Autori)

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