Il gigante dal cuore di panna di Francesco Sturaro, ed. Biancaevolta

16,00

La perdita, la dolcezza e il ricordo. Tre parole per questa storia. La perdita degli affetti non è solo mancanza, è dolore per qualcosa che prima si aveva e che poi non c’è più. Solo la dolcezza di un’improbabile famiglia tenuta insieme dalla disperazione di essere soli ci accompagna con emozione attraverso il ricordo che si fa storia e che diventa la nostra storia.

Descrizione

Siamo nel 1940 a Varsavia, i rastrellamenti, il ghetto e le uccisioni compongono il terribile contesto di questa storia.

Asia, ragazzina che vede le SS uccidere i suoi genitori, rimane sola; viene caricata su un logoro carretto da Bodo, un inquietante sconosciuto che la porta con sé nella sua capanna nel bosco. Il terrore è solo iniziale, quella che poteva sembrare una tragedia è invece l’inizio di una commovente amicizia. I due restano lontani dal dramma nazista, ma, quando dalle fessure delle mura del ghetto vedono spuntare mani che supplicano, voltare lo sguardo è impossibile. Sono dapprima mani che prendono e poi, sull’orlo del baratro, mani che porgono. Porgono i bambini da salvare. Nasce così una famiglia senza legami di sangue, ma con la consapevolezza di essere parte di un cuore più grande

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