Un confronto tra generazioni che si trasforma in un conflitto padre figlia.
Antonio, calabrese che ha vissuto sulla propria pelle i disagi dell’emigrazione, ascolta i familiari solo per pura cortesia, ma su ogni argomento l’ultima parola spetta a lui, non da modo a nessuno di influenzare le sue convinzioni
. E il normale confronto con la figlia si trasforma in duro scontro generazionale. Senza speranza.
Da un lato, lui, assiso sul piedistallo delle sue ferree certezze, la guarda dall’alto in basso, quasi con compatimento, infuriandosi se lei osa mettere in dubbio le sue valutazioni e le sue decisioni.
Dall’altro, Barbara urla il bisogno di libertà di decidere ed essere responsabile delle sue scelte, perché è una donna e, come ogni donna, ha diritto di vivere e amare col corpo e con l’anima l’uomo della sua vita.
Colpi di scena e momenti di particolare intensità si intrecciano e coinvolgono personaggi, apparentemente secondari, ma che sono parte integrante dell’ordito del romanzo.
Un romanzo che si lascia divorare dal lettore, lasciando molti spunti di riflessione.