Sabato 27 Gennaio ricorre la Giornata della Memoria istituita nel 2005 dall’Assemblea delle Nazioni Unite per ricordare le vittime dell’Olocausto.
Una giornata che non deve passare sotto silenzio: fare memoria aiuta a non perdere la nostra identità e la nostra umanità.
Gli eventi recenti raccontano che il percorso è ancora lungo e che troppo spesso la barbarie umana ha la meglio sul rispetto e sui buoni sentimenti.
Poiché il libro è un mediatore culturale importante, abbiamo scelto di proporre una autrice che con delicatezza e determinazione, ha raccontato proprio quegli anni tremendi, visti dagli occhi di diverse donne nel territorio di Grosseto.
Silvia Meconcelli ha donato ai lettori due romanzi importanti per non dimenticare e per capire quanto i segni violenti della barbarie umana restino impressi nell’anima anche dopo tanti anni. La scelta dei temi, delle parole, del contesto, non è casuale e conferisce a i romanzi una forte connotazione sociale e formativa.
Peraltro narra con maestria la condizione femminile in quegli anni. Donne che vogliono essere libere e che lottano ora ricordando, ora con il silenzio, ora con urla disperate per annullare la prigionia fisica e psicologica.
Se in “Quel che non sai di me” la memoria passa da un abbandono materno mai superato, vissuto sullo sfondo di una Grosseto distrutta dai bombardamenti, in Pazze di Libertà narra la storia di più donne che, in pieno regime, vennero rinchiuse in un ospedale psichiatrico con le motivazioni più assurde: omosessualità, tradimento ecc.
Donne che cercano se stesse in un mondo maschilista, patriarcale, violento e ancora negante dei loro di ritti. Donne libere
Silvia Meconcelli sarà ospite sabato 27 Gennaio alle 19 per parlare di femminilità è guerra attraverso i suoi romanzi.
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