Perchè mettere insieme quattro autrici, quattro libri,
quattro penne, quattro stili apparentemente diversi?
Perchè condensare tutto in una serata che si preannuncia
di enorme valore culturale e sociale?
Teresa, Nadia, Alessia e Carmen sono quattro autrici, ma prima di tutto quattro donne che con infinita sensibilità e delicatezza hanno scelto di usare il loro dono, la scrittura, per raccontare la violenza.
Non quella di genere, non solo quella. Una violenza insita negli imprevisti della vita che si scagliano su ciascuno di noi senza preavviso. Quegli imprevisti con cui bisogna confrontarsi ogni giorno per trasformarli in opportunità.
Teresa, Nadia , Alessia e Carmen hanno in comune tanti fili sottili ad unirle. Lo si evince dalle copertine dei loro libri, che pure richiamano particolari presenti in ciascuno dei quattro libri. Hanno in comune la capacità di relazionarsi con bambini e ragazzi, parlando loro direttamente alla pancia ma senza turbarli
Hanno in comune l’essere donne forti e determinate, donne capaci di sognare sempre, racchiudendo tutto nella loro scrittura.
Hanno in comune un editore, Alessio Rega, una casa editrice Les Flaneurs, che ha creduto in loro scovando il valore sociale, umano, letterario di ciascuna di loro.
Venerdi 6 Aprile
le ascolteremo parlare dei loro libri
Teresa Antonacci racconterà la difficoltà e la magia si essere affetti da sindrome di Asperger, con il romanzo “Una storia imperfetta“
Nadia Boccacci racconterà l’essere donna nelle difficoltà della vita, l’essere donna tradita dall’amore che dovrebbe invece far sognare e vivere, nel romanzo “Ali di farfalla“
Alessia Maineri racconterà la violenza, quella peggiore, quella che annienta psicologicamente e distrugge fisicamente, ma alla quale si può reagire, con il romanzo “Tulipani a dicembre“
Carmen Nolasco racconta la perdita di un figlio che scompare all’improvviso e la forza di una donna che non si arrende alla ricerca della verità, con il romanzo “Il tempo è un concetto inutile“
Quattro donne che raccontano le donne, nelle gioie e nei dolori,ma soprattutto nella capacità di rendere una difficoltà opportunità.