Finis Austriae e la nuova speranza: Israele (Orizzonti) a cura di Claudio Magris
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A tutti è noto “Lontano da dove”, il volume che Claudio Magris ha dedicato all’opera di Joseph Roth e alla tradizione ebraico-orientale. Roth ha ispirato anche l’autore di questo libro che si è soffermato a studiare questo singolare scrittore mitteleuropeo. L’attenzione di Facinelli è attratta in particolare da tre opere: “La Marcia di Radetzky”, “La Cripta dei Cappuccini”, “Ebrei Erranti”. Egli individua gli elementi storici, gli aspetti sociologici di cui le opere sono intessute e non manca di soffermarsi sull’odio antisemita che si manifesta in concomitanza con il declino dell’Impero e che prelude all’imminente genocidio del Popolo ebraico. La parte più notevole del suo lavoro riguarda l’analisi di “Ebrei Erranti” di Roth e il raffronto con “Der Judenstaat” di Theodor Herzl dato alle stampe nel 1896. Lo Stato che Herzl caldeggia non è un’utopia, ma l’unica possibilità di salvezza e rifugio per il Popolo ebraico. (a. n.)
Descrizione
A tutti è noto “Lontano da dove”, il volume che Claudio Magris ha dedicato all’opera di Joseph Roth e alla tradizione ebraico-orientale. Roth ha ispirato anche l’autore di questo libro che si è soffermato a studiare questo singolare scrittore mitteleuropeo. L’attenzione di Facinelli è attratta in particolare da tre opere: “La Marcia di Radetzky”, “La Cripta dei Cappuccini”, “Ebrei Erranti”. Egli individua gli elementi storici, gli aspetti sociologici di cui le opere sono intessute e non manca di soffermarsi sull’odio antisemita che si manifesta in concomitanza con il declino dell’Impero e che prelude all’imminente genocidio del Popolo ebraico. La parte più notevole del suo lavoro riguarda l’analisi di “Ebrei Erranti” di Roth e il raffronto con “Der Judenstaat” di Theodor Herzl dato alle stampe nel 1896. Lo Stato che Herzl caldeggia non è un’utopia, ma l’unica possibilità di salvezza e rifugio per il Popolo ebraico. (a. n.)
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