Oltre il muro a cura di Erica Mondini
18,00€
Il progetto “Oltre il muro” ha raccolto più di settanta storie scritte da giovani israeliani e palestinesi tra i sei e i sedici anni. Gli studenti del Liceo Artistico di Trento-Rovereto le hanno lette e fatte proprie, raffigurandole con varie tecniche espressive. Questi brevi squarci di vita quotidiana raccontano in maniera sofferta, coinvolgente, spesso poetica, la paura la rabbia il dolore, ma anche sogni e aspettative di un futuro migliore. L’auspicio è che i giovani che vivono separati da muri fisici e mentali possano conoscere le sofferenze e le speranze di chi vive dall’altra parte e, forse, fare un primo passo per riconoscere memorie e vissuti diversi, precondizione indispensabile per un superamento del conflitto. Accompagnano queste storie le voci delle istituzioni trentine che hanno collaborato al progetto e che si occupano di cultura e relazioni con il mondo, contribuendo a formare la coscienza collettiva di un territorio.
Descrizione
Erica Mondini è presidente dell’Associazione Onlus Pace per Gerusalemme.
Dopo i primi anni di impegno diretto in Palestina con progetti rivolti ai giovani e la realizzazione da parte della Provincia Autonoma di Trento di una struttura a loro dedicata, “Pace per Gerusalemme” è ora prevalentemente impegnata in attività di informazione e sensibilizzazione sul territorio e nelle scuole, nella convinzione che bisogna modificare mentalità e sguardo per sostenere le ragioni della pace. L’Occidente ha responsabilità storiche nel sorgere del conflitto israelo-palestinese e ancora oggi, mentre Israele prosegue l’occupazione delle terre con sempre nuovi insediamenti di coloni, non si attiva neppure per chiedere il rispetto delle direttive ONU e dei diritti dei palestinesi. Solo una più approfondita conoscenza della complessità dei problemi permette di superare le contrapposizioni pregiudiziali: è possibile e necessario denunciare la politica di occupazione di Israele e difendere i diritti del popolo palestinese, senza per questo essere ostili agli ebrei o misconoscere l’evento tragico della Shoà e il loro diritto alla sicurezza. Molti israeliani e palestinesi questo lo hanno capito e sempre più numerosi sono i gruppi e i singoli che dialogano col nemico. Perché non dovremmo farlo noi?
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